Sofia camminava lentamente nella foresta. Il suo cuore batteva forte. C’erano così tanti alberi e piante intorno a lei che non riusciva quasi a vedere il cielo. Gli alberi e le liane sembravano bloccarla, ma lei continuava a spingere via i rami, tenendo in mano una vecchia mappa. Nell’aria si sentiva l’odore della terra umida insieme a quello del mare poco lontano da lì. Sofia si fermò un attimo per respirare. Si asciugò il sudore dalla fronte e pensò al motivo per cui era lì. Suo nonno era un archeologo ormai in pensione. Quando lei era piccola, le raccontava tante storie belle e interessanti. Per questo anche lei aveva deciso di diventare archeologa. Il nonno aveva passato anni a studiare un gruppo di antichi monaci, la Confraternita dell’Equilibrio, che viveva su un’isola molto lontana. Le raccontava spesso che questi monaci vivevano seguendo una regola semplice: “Segui il sole, mangia dalla foresta, prega sulla montagna”. I monaci facevano una vita molto semplice: si svegliavano quando il sole nasceva e andavano a dormire quando tramontava, mangiavano frutti e piante che trovavano nella foresta e pregavano per molte ore nel loro monastero sulla montagna. Il nonno aveva capito tutto questo leggendo vecchi documenti. In uno di questi si parlava anche di una mappa che conduceva a una grotta dove i monaci avrebbero nascosto un tesoro. Al nonno sembrava strano che dei monaci che vivevano in modo così semplice possedessero oggetti preziosi. Ma era proprio questo mistero che negli ultimi anni della sua vita l’aveva spinto a concentrarsi solo sulla Confraternita dell’Equilibrio. Il suo più grande desiderio era trovare la mappa del tesoro, ma quando finalmente era riuscito a scoprire dove fosse, si era ammalato gravemente. Prima di morire, però, aveva espresso a Sofia un suo ultimo desiderio: avrebbe dovuto cercare il tesoro al posto suo.