Cari italianglottini e italianglottine, siete pronti a diventare fluenti in italiano e a imparare qualcosa in più dell’Italia? È per questo che siete qui, no? E allora vi accontento subito: oggi vi parlerò di un altro millennio molto importante della storia italiana, un millennio che, tra 3000 e 2000 anni fa, è stato denominato età del ferro, perché questo è il metallo che in quest’epoca si diffonde e viene usato per costruire armi e utensili, allo stesso modo di com’era successo per il rame nell’età del rame (tra 5000 e 4000 anni fa) e per il bronzo nell’età del bronzo (tra 4000 e 3000 anni fa). Di queste due epoche vi ho parlato negli episodi 101 e 109 rispettivamente. Se non li avete ancora ascoltati, vi consiglio di farlo. Troverete i link nelle note dell’episodio su italianglot.com dove potrete anche scaricare la trascrizione con una lista di vocabolario e un foglio di lavoro con tanti esercizi di comprensione, vocabolario e grammatica. L’età del ferro è cruciale per la storia italiana perché hanno luogo tantissimi cambiamenti. Quelle che inizialmente sono comunità semplici con piccoli centri abitati o villaggi, in cui si pratica principalmente l’agricoltura e l’allevamento, col passare dei secoli si organizzano in centri abitati che somigliano sempre di più a delle vere città, con classi sociali che vanno dall’aristocrazia ai guerrieri, ai sacerdoti, agli artigiani fino alla fascia più povera della popolazione. L’Italia dell’età del ferro è un mosaico di popoli che parlano lingue diverse, indoeuropee e non indoeuropee. Degli indoeuropei vi ho parlato già varie volte in passato. Originariamente vivevano nelle steppe del Caucaso tra l’attuale Russia meridionale e l’Ucraina, ma nel corso dei millenni si sono spostati in diverse zone dell’Europa e dell’Asia portando qui la loro lingua.