Ciao a tutti, cari italianglottini e care italianglottine, come state? Siete tranquilli, rilassati, un po’ stressati, ansiosi? Ve lo sto chiedendo perché l’argomento di oggi è proprio questo: la nostra salute psicologica. Sapete ormai che in questo podcast vi parlo di un po’ di tutto, soprattutto se riguarda l’Italia, la sua cultura, la sua storia, la sua lingua, ma ogni tanto vi racconto anche qualcosa di personale. Ho creato proprio una sezione sul mio sito, chiamata “Un po’ di me”, che raccoglie tutti gli episodi che riguardano le mie storie personali. L’episodio di oggi, diviso in due parti, è però un po’ particolare perché condividerò con voi una storia nella quale immagino molti di voi si identificheranno (purtroppo) e spero che quello che vi dirò vi potrà essere d’aiuto. Viviamo in un’epoca in cui si va sempre di fretta, si hanno diecimila impegni al giorno e si è continuamente bombardati da stimoli che vengono principalmente dai mezzi di comunicazione e dai nostri dispositivi tecnologici. Improvvisamente perciò molti di noi, anche quando non c’è apparentemente nulla che non va nella nostra vita, sviluppano nei casi migliori semplice stress e stanchezza e nei casi peggiori attacchi d’ansia, di panico e perfino depressione. Per fortuna non ho mai sofferto di depressione, ma ho vissuto periodi con forti attacchi d’ansia e di panico.